Alle spalle della costa Romagnola: la Valmarecchia
Racchiusa tra la costa Riminese e l’appennino tosco-romagnolo, la Valmarecchia lambisce il suo omonimo fiume, il Marecchia. Una valle che, con le sue verdi e rigogliose colline e il suo panorama mozzafiato, delimita convenzionalmente l’Italia settentrionale e centro-meridionale. In queste terre, lungo vicende durate tre secoli, la Signoria dei Malatesta ha lasciato vastissime testimonianze della sua potenza e del suo mecenatismo, sotto forma di arte e cultura. Culla del rinascimento Romagnolo e via maestra, la marecchiese, che collega la costa adriatica con l’appennino toscano.
I turisti che sino ad oggi hanno visitato la Valmarecchia hanno avuto come meta principale i luoghi d’arte, le chiese e i castelli, a cominciare da quelli famosi di San Leo, ricco di storia e di misteri, e di Verucchio antica dimora dei Malatesta. Ma ciò che offre la Valmarecchia è molto di più: ci sono ancora tanti luoghi da scoprire, a cominciare dal villaggio minerario di Perticara.
Giunti a Miniera si può visitare uno splendido museo storico minerario, proprio là dove c’era l’antico ingresso alle gallerie; e a pochi chilometri si raggiunge S. Agata Feltria, dove si trova anche uno splendido teatro ligneo che risale addirittura al 1600, nel quale Gassman registrò buona parte delle puntate televisive dell’Inferno dantesco; basta poi salire un paio di chilometri per trovare l’ara sacrificale di Montebenedetto, dalla quale può partire un itinerario che porta a vistare altre are sacrificali a Torricella e a San Leo.
Ma la Valmarecchia è soprattutto una valle di personaggi più o meno noti, di poeti, letterati, abitanti che perpetuano antichi mestieri e vecchie attività. In ogni luogo è possibile incontrare chi ne tiene viva la memoria. Una terra ricca di luoghi, curiosità e Storia, che custodisce le tradizioni e il passato della Romagna; una meta adatta a coloro che vogliono vivere uno stile di vita popolare e mitico.
Bianca Bezzi