Un'oasi tra le onde - Montanari Tour

Un’oasi tra le onde

Tartaruga Fondazione Cetacea

L’ecosistema marino della Riviera Romagnola

Da lontano, con un po’ di timore e curiosità, tutti i turisti della Riviera Romagnola vengono osservati durante il loro soggiorno. Con passaggi fugaci tra le gambe di chi si gode le onde e saettando sui fondali più profondi, i tanti esemplari della fauna marina dell’Adriatico convivono con i milioni di turisti che ogni anno scelgono la Riviera Romagnola per le proprie vacanze estive. Le acque dell’Adriatico antistanti la Riviera, infatti, ospitano un ricco e variegato ecosistema. Uno spettacolo marino che testimonia la qualità delle acque e della spiaggia romagnola. Un gioiello tanto prezioso quanto fragile. Da anni svariate associazioni no profit, tra cui la Fondazione Cetacea, enti locali e associazioni di categoria lavorano assiduamente per la conservazione della fauna marina.

Proprio a Riccione, la cosiddetta perla verde dell’Adriatico, ha sede la Fondazione Cetacea. Un’organizzazione senza scopo di lucro operativa da più di 30 anni, che si prefigge lo scopo di sensibilizzare la popolazione al rispetto e alla conservazione ambientale e dell’ecosistema marino. La Fondazione Cetacea, oltre a percorsi e mostre fotografiche inerenti agli abitanti dell’Adriatico, ospita il Centro di Recupero Tartarughe Marine per l’Adriatico, uno dei più importanti ed attivi d’Italia. Conosciuto come “Ospedale delle tartarughe”, il Centro di Recupero permette la riabilitazione e l’ospedalizzazione di tartarughe ferite o malate per lunghi periodi di tempo, cioè fintanto le condizioni dell’animale non consentono il suo rilascio in mare. Ogni qualvolta una tartaruga può far ritorno al suo habitat vengono organizzati piccoli eventi sulla spiaggia.

Sempre a Riccione, tra i 200 e 400 metri dalla riva, si nasconde anche una vera e propria oasi sommersa. A causa dell’erosione della costa che colpisce gran parte delle città della Riviera, durante gli anni 80 il Comune di Riccione dispose due barriere sperimentali subacquee. Nel 2011, in seguito a una campagna di monitoraggio dello stato della barriera soffolta, tutti sono rimasti a bocca aperta. La struttura sommersa era diventata una nuova casa per innumerevoli specie marine. Un habitat unico che ha creato una vera e propria oasi sommersa al largo della costa riccionese.

Durante il vostro prossimo soggiorno, quindi, non dimenticatevi di portare con voi maschera e boccaglio. Sotto il movimento ritmico delle onde potreste avere la fortuna di osservare un vero spettacolo.

 

Nicola Tomelli