Un viaggio tra le stelle
Alcune ore prima che si giocasse la partita che ha sancito la vittoria della Nazionale nella finale del campionato europeo EURO 2020, dall’altra parte del mondo il turismo spaziale ha compiuto i primi passi. Alle 15:00, ore italiane, di domenica 11 luglio, Richard Branson, fondatore del Virgin Group, è diventato il primo turista spaziale assieme al suo equipaggio.
Poter vedere da vicino l’immensità cosmica e solcare in poche ore interi continenti, fino ad ora, erano un privilegio riconosciuto unicamente ad astronauti altamente addestrati. Da ieri, la possibilità per chiunque di potersi avvicinare alle stelle si è fatta molto più concreta. Il viaggio inaugurale organizzato dalla Virgin Galactic, azienda appartenente al Virgin Group, ha dimostrato che il turismo spaziale non è fantascienza.
In realtà, il turismo spaziale sarà una possibilità per chiunque solo tra molti anni, forse decenni. La Virgin Galactic, e altre compagnie agenzie spaziali private, hanno già iniziato a vendere i biglietti per i futuri viaggi a prezzi che si aggirano attorno ai 200.000 dollari. Si stima, analizzando il mercato dei viaggi aerei transcontinentali, che si dovranno attendere almeno dieci anni prima che il prezzo di questi biglietti possa essere accessibile alla maggioranza della popolazione.
Le sfide del turismo spaziale
Viaggiare (quasi) fino allo spazio, attualmente, richiede un grande dispendio di risorse. Per questo viaggio inaugurale sono stati necessari due diversi velivoli. Il primo fungeva da vettore, trasportando la navicella spaziale “VSS Unity” ad un’altitudine di 23 km. Il secondo, la navicella “VSS Unity”, ha raggiunto con un motore a razzo il limite dello spazio esterno (circa 80 km di altitudine). Il viaggio è durato poco più di un’ora e mezza.
Oltre alla attuale necessità di tecnologia all’avanguardia, il viaggio nello spazio è possibile solo da alcuni luoghi del nostro pianeta. Per i limiti imposti da diverse leggi fisiche, le zone di lancio di razzi e vettori spaziali devono trovarsi in prossimità dell’equatore. In caso contrario i costi legati al carburante necessario per abbandonare l’atmosfera del nostro pianeta sarebbero insostenibili. Non a caso, in Italia, è l’aeroporto “Marcello Arlotta” di Grottaglie in Puglia ad aver ricevuto l’autorizzazione ENAC per diventare il nostro primo spazioporto nazionale.
Chi vorrà toccare le stelle fin da subito, quindi, dovrà sostenere una spesa non indifferente.
Molto presto altri astro-turisti voleranno sulle nostre teste. Pronti per il 20 luglio quando, anniversario dello sbarco sulla Luna, Jeff Bezos, fondatore di Amazon, partirà nel viaggio inaugurale della sua agenzia spaziale “Blue Origin”. E non finisce qui, perché Elon Musk, famoso imprenditore statunitense, ha già in programma per il 2023, con la sua agenzia spaziale “SpaceX”, il primo viaggio turistico attorno alla Luna.
Forse è ancora presto per organizzare una vacanza tra le stelle, ma è il momento giusto per vivere un soggiorno stellare.
Nicola Tomelli