L'Atlante Rosso. Storia dello spionaggio cartografico russo.

L’Atlante Rosso

Cartina geografica atlante rosso

Un’avvincente spy story

Nell’era analogica, quando ancora i computer occupavano intere stanze e potevano essere manovrati solo da tecnici esperti, non era semplice orientarsi. Le persone erano guidate nei loro spostamenti e viaggi solo dall’intuito e dalle cartine stradali. Oggi soppiantati da servizi come Google Maps o altri navigatori satellitari, gli atlanti stradali erano onnipresenti nelle vetture e nelle abitazioni di tantissime famiglie. Fedeli compagni di viaggio indicavano la via al turista, il quale doveva spostarsi per lunghe tratte sfogliando con accortezza centinaia di pagina.

Una dettagliata conoscenza delle principali arterie stradali, dei centri abitati e altri luoghi di interesse era ricercata anche dalle forze militari di entrambi gli schieramenti dell’epoca. La dovizia di particolari delle mappe russe, però, stupì il mondo intero. Durante gli anni più caldi della guerra fredda, negli Stati Uniti, si soleva scherzare dicendo che fosse impossibile trovarsi a più di dieci miglia di distanza da una spia russa. Ancora oggi non sappiamo quale fu l’estensione e la pervasività dello spionaggio sovietico in occidente nella seconda metà del secolo scorso. Col tempo, però, stanno venendo a galla prove dell’abilità degli agenti segreti russi. Tra questi vi è la stupefacente, a tratti inquietante, opera di spionaggio raccolta nel cosiddetto “Atlante Rosso”.

Segrete anche dopo la fine della guerra fredda, le cartografie sovietiche dei principali centri abitati europei e statunitensi furono portate alla luce da John Davis e Alexander Kent solo nel 2017 (più di vent’anni dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica). I due studiosi ne trovarono traccia per la prima volta in Kazakistan e Lettonia. Una scoperta che li portò a pubblicare il libro “The Red Atlas” (l’Atlante Rosso).
Originariamente queste mappe, in seguito alla caduta dell’URSS, dovevano essere distrutte dagli stessi ufficiali militari che le avevano redatte. Diverse copie, anziché essere distrutte, vennero vendute e passarono, così, in mani civili fino a diventare delle normali cartine geografiche.

La peculiarità di queste mappe era il livello di dettaglio raggiunto. Nemmeno gli Stati Alleati possedevano una così precisa rappresentazione cartografica delle proprie nazioni. Prendiamo, per esempio, queste due mappe: questa prima cartina di Como è stata prodotta al termine degli anni ’80 in Italia, quest’altra cartina, invece, si presume sia stata redatta ben dieci anni prima dalle forze russe.
Come ottennero questa impressionante capacità cartografica? Grazie al sistema di monitoraggio satellitare sovietico (Zenit) lanciato agli inizi degli anni ’60. Un sistema che permetteva di scrutare dall’alto ogni angolo del globo.

Fortunatamente, oggi, non dobbiamo affidarci a residui bellici per viaggiare. Per andare in vacanza, poi, possiamo affidarci ai tanti vettori esperti. La Montanari Tour si appoggia solo ad autisti e compagnie affidabili per far viaggiare i suoi clienti. Delineando il tuo viaggio nei minimi particolari, da casa fino alla tua meta preferita.

 

Nicola Tomelli