Dal diario di un pensionato, sospeso tra un passato che sfuma e una modernità che risulta quasi estranea
Oggi vorrei riflettere su di un ambiente che negli anni ho frequentato sempre di meno: il Bar o il Caffè, come lo chiamano molti; quel tipo di ritrovo che non è ancora scomparso a differenza delle Osterie (parlo di quelle vere, quelle di una volta, con quel bancone ricoperto di grigio metallo, usato soprattutto per la mescita del vino). Anche il Bar di oggi – azzardo – vive una sua fase di declino: in quello di una decina o ventina di anni fa, affollato non poco, si giocava a carte (preferibilmente a scala, ma molto a tresette e a briscola) ma anche a biliardo; un ambiente dove tutti discutevano di tutto, con un pubblico prevalentemente maschile in continuo assembramento: e quando il frequentatore abituale vi entrava tutti gli davano il benvenuto, magari con una battuta non sempre a suo favore; bastava aprire la porta, per trovare all’interno il consueto ed immancabile scenario, composto dai soliti frequentatori, gran parte amici… e in quel momento bastava esordire, pur non avendo nulla di preciso da comunicare, con un “… e allora?!” Dopodiché scaturivano dal gruppo già presente tutte le novità di giornata, soprattutto quelle lette da poco sulla cronaca locale. Di solito una trascrizione molto polemica degli avvenimenti del giorno prima.
Frequentato in maggioranza da pensionati, oggi come in passato: ieri da chi aveva fatto il muratore, lo spazzino o il meccanico, oggi da chi lavora (o lavorava) nei grandi magazzini o in qualche struttura pubblica, vedi ferrovie, ospedali, ecc.
Ed anche ai nostri tempi, a fianco di quelli che attaccano a spada tratta il governo in carica ci sono coloro che lo sostengono comunque vada, con l’aggiunta – rispetto al passato – di quelli che parlano sempre male degli emigrati e – ultimi arrivati – gli habitué che sanno con sicurezza di quale complotto si celi dietro la diffusione del Covid…
Valeva una volta, ma chissà se vale anche oggi: se ti senti un isolato in questa società, vai al Bar! Lì un bagno di socialità lo puoi fare ancora a basso prezzo. Basta un caffè. O al massimo un cappuccino.
Biagio Riva