Un, due, tre… stella
La classificazione basata sulle “stelle” è il primo mezzo con cui un hotel comunica a un potenziale cliente. Così come una maggiore caratura è sinonimo di valore, un elevato numero di stelle indica una struttura ricettiva potenzialmente di qualità. Pur essendo questa classificazione estremamente conosciuta, in molti non saprebbero indicare a quali servizi ed elementi corrisponde un certo numero di stelle assegnato a un hotel.
Anche se di “stelle” se ne è sempre sentito parlare, si è dovuto attendere il 2008 per un sistema di classificazione nazionale. Prima del decreto del 21 ottobre del 2008, ogni regione e provincia autonoma poteva predisporre norme diverse per la classificazione delle strutture ricettive. Questo sistema comportava una chiara eterogeneità nell’offerta turistica nazionale e notevole confusione del turista, il quale poteva soggiornare in due strutture con medesimo numero di stelle ma diversi standard qualitativi.
Prima del l’introduzione del sistema denominato “Italy Stars and Rating”, i sistemi di classificazione delle strutture ricettive si potevano suddividere in due macro-categorie:
- Alcune regioni adottavano un sistema “a punteggio”: ogni servizio o caratteristica strutturale consentiva di accumulare punti.
- Altre regioni adottavano un sistema “a standard minimo”: al fine di rientrare in una certa classificazione la struttura doveva presentare come minimo alcune caratteristiche.
Con il nuovo sistema attualmente in vigore si è cristallizzato il secondo sistema e si è andato a definire uno standard minimo nazionale basato su un codice rappresentato da un numero di stelle crescente.
Dimmi quante stelle hai e ti dirò chi sei
L’Italy Stars and Rating ha posto precise indicazioni per definire il numero di stelle da assegnare a una certa struttura. Nulla è lasciato al caso e le disposizioni arrivano a indicare anche il numero di lingue che devono conoscere gli addetti al servizio di ricevimento.
Tra le altre cose vengono regolate la superficie delle camere e la loro dotazione, la presenza di ascensore/montacarichi e la superficie e quantità di aree destinate ad uso comune.
La classificazione, per un hotel, va da una a cinque stelle. Ad ogni stella è associata la presenza di uno o più servizi o elementi strutturali.
Attenzione però, la normativa è relativamente recente (ha poco più di un decennio), mentre la maggior parte delle strutture ricettive oggi esistenti ha una storia ben più lunga. L’articolo tre del decreto, a tal proposito, definisce che gli standard minimi sono definiti in relazione all’apertura di nuovi alberghi o alla ristrutturazione di quelli esistenti e che per gli alberghi già esistenti, per i quali è comunque escluso l’obbligo di adeguamento ai requisiti strutturali, le Regioni potranno eventualmente disporre, d’intesa con il Governo, nell’ambito delle iniziative di recepimento da adottare entro tre anni, motivate differenti modalità di disciplina e di adeguamento per specifiche strutture.
La classificazione basata sulle stelle per scelta dell’hotel è valida?
Appare chiaro, quindi, che l’attuale sistema di classificazione ha una chiara natura quantitativa e non qualitativa. I 14 metri quadri minimi di una camera doppia per un albergo a tre stelle, per esempio, non sono indicativi della qualità dell’arredamento o della sua adeguatezza alle particolari esigenze del turista.
Per far fronte all’asetticità delle norme sono nati diversi portali dove i clienti delle strutture ricettive possono lasciare un proprio parere. Questi portali, però, non sono esenti da evidenti criticità. Già Lev Toltoj, in un modo tutto suo, anticipò nella sua opera “Anna Karenina” il problema che affligge qualsiasi sistema di valutazione basato sulla soggettività:
“Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è invece infelice a modo suo”
Per quanto utili, le recensioni sono prodotto di un’esperienza estremamente personale e difficilmente riproducibile. Per qualcuno la battuta sempre pronta dell’addetto al ricevimento può essere un comportamento eccessivamente invadente, per altri ancora una distanza di 800 metri può considerarsi “a due passi dal mare”.
È per questo motivo noi, alla Montanari Tour, non crediamo che esista l’hotel perfetto, ma esiste l’hotel perfetto per le tue esigenze. Per esempio, un cinque stelle che presenta un elevato numero di barriere architettoniche potrebbe essere una scelta pessima per un turista che ha difficoltà deambulatorie. La professionalità di un Tour Operator risiede anche in questo: saper indicare il prodotto migliore date le esigenze espresse (e inespresse) del cliente.
Come si è visto in questo articolo la classificazione basata sulle stelle per gli hotel non può essere l’unico elemento utilizzato per individuare l’albergo in cui soggiornare. Affidarsi a un Tour Operator permette di organizzare la propria vacanza in piena tranquillità.
Nicola Tomelli