Una vacanza davvero accessibile
La fruizione della vacanza deve essere alla portata di tutti: un paradigma imprescindibile per chi opera nel settore del turismo sociale. Da lusso, nel tempo, il viaggio è diventato un appuntamento annuale per milioni di italiani che, grazie alla maggiore disponibilità economica, possono concedersi un soggiorno in una delle tante località della nostra magnifica penisola.
Il turismo sociale, però, non ha come unico obiettivo la mera accessibilità economica della vacanza, ma una accessibilità a trecentosessanta gradi. Su questo solco è stato presentata qualche giorno fa, dal gruppo parlamentare di FdI, la proposta di legge che mira a rendere la vacanza davvero accessibile.
Un’accessibilità, però, che non si deve declinare solo nell’ottica della giusta battaglia alle barriere architettoniche. La proposta di legge, quindi, ha come obiettivo quello di spingere il mercato turistico verso la piena fruibilità. Senza limitarsi a favorire solo l’integrazione di progettualità tecniche tali da accogliere individui con problematiche motorie, ma anche coloro che necessitano, per esempio, della presenza di un animale da compagnia poiché ipovedenti e chi necessita di regimi dietetici specifici a causa di particolari disturbi alimentari.
Un obiettivo riaffermato anche dall’intervento del ministro del Turismo Daniela Santanchè: “Un Paese democratico deve essere accessibile a tutti. Bisogna dare la libertà alle persone con disabilità di accedere alle strutture, ai trasporti, alle attrazioni turistiche. Devono avere le stesse possibilità e la stessa agibilità di chiunque altro. Il turismo deve essere accessibile in tutte le sue declinazioni”.
La proposta di legge, nei suoi undici articoli, prefigura la creazione di un fondo di venti milioni di euro rivolto ai turisti con disabilità, così da garantire, attraverso un contributo economico, la possibilità di godere del diritto alla vacanza. Un altro fondo pari a venticinque milioni di euro, invece, è destinato alle strutture ricettive, col fine di promuovere una riprogettazione degli edifici per renderli maggiormente accessibili. Non solo incentivi, ma sono anche multe quelle previste sempre per le strutture ricettive che discriminano i clienti con disabilità impedendogli di fruire in modo completo ed in autonomia il soggiorno, con una forbice edittale che va dai mille ai diecimila euro.
Previsto, inoltre, l’obbligo da parte delle strutture di comunicare chiaramente il loro grado di “accessibilità”, in modo tale da garantire al turista la possibilità di pianificare il suo viaggio secondo le proprie esigenze.
L’attenzione, inoltre, è rivolta anche verso gli operatori del settore, come Agenzie di Viaggio e Tour Operator, che diventeranno fornitori dei pacchetti turistici accessibili e costruiti su misura.
Fintanto la classe politica sarà impegnata a rifinire i dettagli della proposta presentata alla Camera, per la propria vacanza accessibile è sempre bene affidarsi a chi da anni ha fatto il turismo per tutti il proprio obiettivo.