Anche, e soprattutto, nuove amicizie
C’è un lato del Turismo – importante, fondamentale, ma difficilmente valutabile – non semplice da mettere a fuoco: è il tema delle relazioni sociali che scaturiscono dalla vacanza. Una premessa: nessuno può vivere – bene, serenamente – con scarsi rapporti sociali… tantomeno gli appartenenti a quella componente della società che va sotto il nome di “Terza Età”: quando l’eventuale l’isolamento nella vita di tutti giorni viene vissuto come una sorta di condanna, di condanna sociale, di bilancio della propria esistenza in chiave negativa: il non aver amici viene percepito come un fallimento personale… La vacanza, quando la si considera soddisfacente, fra i tanti risultati e vantaggi, ha sicuramente offerto molte occasioni d’incontro, di conoscenze, ne è scaturito come una sorta di riequilibrio delle proprie relazioni sociali. La Romagna, tradizionalmente, rappresenta – da questo punto di vista – una specie di “corso accelerato di amicizia e di incontri”: lo è stata fortemente nel passato, lo è in gran parte tuttora, lo è soprattutto nell’immaginario della domanda attuale e potenziale, in Italia ed in Europa. Non solo. Il fattore “Romagna” unito a quello della “vacanza di gruppo” (della quale noi della Montanari Tour ci occupiamo in maniera esclusiva, nell’ambito della terza età) rappresenta un connubio in grado di fornire una risposta particolarmente positiva a queste esigenze, fondamentali ma non sempre rese esplicite.
Accanto al desiderio, crescente, di provare nuove esperienze e soddisfare curiosità culturali c’è anche la voglia di partecipare, con facilità, ad una piccola o grande “compagnia” di persone amabili, piacevoli, non necessariamente coinvolta in eclatanti eventi o manifestazioni: stare bene insieme è la richiesta primaria.
Pure lo sviluppo, ad esempio, delle Università della terza età (o di quelle popolari) non nasce solo dall’esigenza di aggiornamento: chi vi partecipa sa di trovarvi, all’interno, anche occasioni di socializzazione. Negli ultimi decenni sempre più persone appartenenti alla cosiddetta terza età hanno considerato seriamente l’opportunità di frequentare un corso di studi. Dalla statistica di settore sappiamo che progressivamente sono sempre di più gli anziani di età compresa tra i sessanta ed i settanta anni che decidono di dedicarsi allo studio. La terza età attualmente rappresenta – come abbiamo sempre sostenuto anche noi della Montanari Tour – il momento di realizzazione piena di un individuo. Le stime sui processi di auto-realizzazione ci dicono, infatti, che la prima e la seconda età consentono solo una parziale realizzazione delle aspirazioni e delle aspettative di ognuno di noi. E questo vale anche sul versante della socializzazione: giunti ad una certa età l’individuo, in molti casi, vuol porre rimedio ad una vita di relazione asfittica, insufficiente.
Bianca Bezzi