La Nuova Piadina Romagnola Igp - Montanari Tour

La Nuova Piadina Romagnola Igp

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L’evoluzione della piadina romagnola

Il tempo passa, le tradizioni evolvono, ma la piadina rimane sempre inimitabile. Cambiano i gusti e con essi anche la ricetta della rinomata piadina romagnola Igp (Indicazione Geografica Protetta), che si adegua accogliendo nuove variazioni alla ricetta originale.

A far compagnia alla farina, l’acqua, il sale e lo strutto (od olio di oliva), si aggiungono anche il latte vaccino, il miele di fiori, l’olio di semi di girasole e le farine di farro. Una modifica che ricalca quanto già accadeva nelle famiglie romagnole, quando la piadina era unicamente frutto della fantasia delle Azdore.

Un “pane povero” che, col tempo, è diventato il “pane della Romagna” e ha conquistato le papille gustative di tutto il mondo. Solo nel 2022, infatti, la sua produzione ha superato le 23.000 tonnellate.

L’area di produzione della Piadina Romagnola Igp comprende quattro diverse province: Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna e Bologna. Ne esistono due varianti secondo il disciplinare proposto dal Consorzio di tutela:

  1. Una versione più compatta e rigida, spessa e di dimensioni più contenute; la cosiddetta “Piadina Romagnola”.
  2. Una versione morbida e flessibile, sottile e più grande; quella che è denominata come “Piadina Romagnola alla Riminese”.

L’evoluzione della ricetta della piadina romagnola permette, così, di realizzare prodotti più personalizzati e di dare la possibilità anche a nuove imprese del territorio di proporre la loro visione della piadina.

A rendere unica la piadina, però, non sono tanto i suoi ingredienti ma la fantasia di chi la farcisce. Salumi e formaggi, dolce e salato, la piadina sa rendersi indispensabile in ogni occasione culinaria. A casa con al famiglia o al mare sotto l’ombrellone, ogni momento è buono per gustare la piadina.